1861-1961. L’Italia unita compie cent’anni

Anche il centenario dell’Unità costituì un rilevantissimo appuntamento nazionale che vide ancora alla ribalta la prima capitale, Torino, e naturalmente Roma. A Torino – in cui il 2 giugno si tenne eccezionalmente la parata militare della Festa della Repubblica – il Comitato torinese Italia 61 in pratica si sdoppiò: si trasformò in Comitato Nazionale per la Celebrazione del primo Centenario, dotato di un portafogli di 9 miliardi di lire per gestire le tre Mostre fondamentali (Mostra Storica dell’Unità, Mostra delle Regioni, Esposizione Internazionale del Lavoro), e il Comitato iniziale, più piccolo, si occupò delle iniziative collaterali.

Dai documenti visionati, compresi gli articoli di stampa, si può desumere che l’interesse e l’adesione alle grandi manifestazioni concentrate a Torino e a Roma fosse maggiore rispetto ai tempi presenti in cui sono più nutrite le iniziative locali distribuite fra più soggetti pubblici e privati. Alla Mostra Storica di Italia 61 il Museo Civico del Risorgimento, allora ancora allestito nel palazzo Lucca di Via Sopramuro 60, prestò due documenti; alla Mostra delle Regioni la Provincia partecipò all’esposizione dell’Emilia-Romagna (docc. 12); il Provveditore Scolastico e i presidi degli istituti piacentini si accordarono per inviare a Torino studenti meritevoli.

A Piacenza il Comitato locale per le Celebrazioni Risorgimentali, in attività fin dal 1959, si riunì il 2 marzo 1961 (doc. 3) sotto la presidenza del Sindaco da poco insediato Alberto Spigaroli. La commemorazione solenne avvenne il 10 maggio, anniversario del plebiscito del 1848, per il fatto che il Sindaco, con il gonfalone della città inserita fra le 100 decorate al valor militare (medaglia d’argento allora e dal 1996 d’oro) e fra le 27 Benemerite del Risorgimento, e il Presidente della Provincia il 27 marzo parteciparono ai festeggiamenti romani in Campidoglio (doc. 4). In quella data furono deposte – a cura del Presidente del Consiglio in carica Fanfani e di altri tre ex Presidenti – corone d’alloro sui sepolcri di quattro primattori dell’Unità: di Vittorio Emanuele II a Roma, di Cavour a Torino, di Mazzini a Genova, di Garibaldi a Caprera. A Piacenza il 17 marzo il presidente della Famiglia Piasinteina Artemio Bubba presentò al Prefetto e alle altre autorità l’ultimo numero de La vös del campanon (serie I, n. 1) quasi interamente dedicato alla cronaca piacentina del 1861; il 27, anniversario del pronunciamento solenne su Roma capitale, in assenza dei vertici amministrativi locali, furono protagoniste soprattutto le Forze Armate, con le loro articolazioni. Nell’imminenza delle date topiche (17 e 27 marzo, 10 maggio) furono portati all’attenzione della cronaca fatti più o meno contingenti. Si rilevò ad esempio come i Piacentini facessero preparativi in proprio attestati dall’aumento della vendita e del confezionamento di tessuti per le bandiere tricolori (doc. 5); oppure si rammentarono ancora una volta i protagonisti delle vicende proto-risorgimentali e risorgimentali interrogandosi su dove fossero stati tumulati e in che modo (docc. 67).

Finalmente mercoledì 27, Piacenza celebrò solennemente «il Centenario dell’unità d’Italia nel 113° anniversario dello spoglio dei voti del primo plebiscito per l’annessione al Piemonte» (doc. 8). Si cominciò con l’omaggio itinerante ai luoghi-simbolo nel centro città e si celebrò la messa in S. Francesco con benedizione del nuovo gonfalone del Comune. Quindi nel palazzo dei Mercanti vi fu la seduta congiunta dei consigli comunale e provinciale nella quale fra l’altro Giuseppe Salvatore Manfredi, a nome del Comitato locale dell’Istituto di Storia del Risorgimento, presentò e offrì il volume nono di Studi Parmensi, uscito nel 1960, dedicato all’Unità (docc. 910).

Documenti

(doc. 1) Per la Mostra delle Regioni l’Amministrazione Provinciale stanziò la somma di Lire 1.400.000 (somme minori la Camera di Commercio, l’Ente Provinciale Turismo e altri). La Giornata dell’Emilia-Romagna, alla quale furono invitati i consiglieri della Provincia di Piacenza, si svolse il 16 settembre, ASPc, Provincia di Piacenza, Tit. X, b. n. 4, f. 46; (PDF 288 Kb).

(doc. 2) A spese del Comitato torinese furono approntate due autocorriere per la partecipazione dei dipendenti provinciali, ASPc, Provincia di Piacenza, Tit. X, b. n. 4, f. 46;

(doc. 3) Alla riunione del 2 marzo partecipa anche il Presidente della Provincia come risulta in ASPc, Provincia di Piacenza, Deliberazioni del Consiglio e della Deputazione, seduta del 3 marzo 1961, deliberazione n. 456 (30), (PDF 738 Kb) .

(doc. 4) Nel verbale della prima seduta del nuovo Consiglio Provinciale tenutasi il 25 marzo il Presidente Molinaroli illustra il programma delle celebrazioni previste, in ASPc, Provincia di Piacenza, Deliberazioni del Consiglio e della Deputazione, seduta del 25 marzo 1961, deliberazione n. 10 (1) (PDF 3119 Kb);

(doc. 5) «Un incremento nell’acquisto di bandiere si è verificato nelle ultime settimane», in Libertà del 5 marzo 1961, p. 2 (PDF 455 Kb);

(doc. 6) «Dove riposano i protagonisti del Risorgimento piacentino» in Libertà del 12 marzo 1861 (PDF 229 Kb, per gentile concessione dell’editore);

(doc. 7) Nell’articolo viene citato l’ «avello dei piacentini illustri» (PDF 727 Kb), sito nel Reparto primo del Cimitero Comunale al n. 38, in cui sono tumulati anche alcuni «bei nomi del Risorgimento»;

(doc. 8) Così si legge nell’articolo «Solenne celebrazione dell’unità d’Italia nell’anniversario del primo plebiscito» apparso su Libertà dell’11 maggio 1961;

(doc. 9) Il resoconto dettagliato della giornata compare in «La Primogenita ha celebrato il centenario dell’Unità», in Il Nuovo Giornale, a. 52, n. 19 del 13 maggio 1961, pp. 1-2 (PDF 792 Kb);

(doc. 10) Una interessante riflessione, memore dei passati dissidi, sulla partecipazione dei cattolici alle celebrazioni è costituita da «I cattolici dell’Italia ’61», in Il Nuovo Giornale, a. 52, n. 19 del 13 maggio 1961, p. 7 (PDF1201 Kb).

Ultimo aggiornamento

12 Aprile 2024, 12:57