Melchiorre Gioia

Melchiorre Gioia (1767-1829) economista, giurista e statistico, come il poco più anziano Romagnosi, fu allievo del Collegio Alberoni. Di sentimenti giacobini, nel 1798 partecipò, vincendo, al concorso bandito dall’Amministrazione generale della Lombardia con la dissertazione «Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità dell’Italia» nella quale si dichiarò sostenitore dell’unità italiana nonché della forma repubblicana a cui per realismo accostò quella monarchica costituzionale.

Fu considerato il suo diretto precursore nell’aspirazione ad uno stato unitario dallo stesso Mazzini che nel 1834 in un articolo apparso sul periodico “Dell’Unità d’Italia” così si espresse: «La questione (è) se l’Italia, emancipata dal barbaro, debba ordinarsi in lega di repubbliche confederate, o costituirsi repubblica una ed indivisibile. In Italia pochi esaminarono la questione a fondo. Melchiorre Gioia toccò, e non certo esaurì, tutti i punti importanti nella dissertazione, e opinò per sistema unitario».

Un curioso aneddoto, per primo riferito dal nipote Pietro Gioia, fu riportato dal Romagnosi nel suo «Elogio storico» apparso nel volume “Del merito e delle ricompense. Trattato storico e filosofico di Melchiorre Gioia (Lugano 1829)”: «E perché il sonno non lo sorprendesse, faceva calare dalla soffitta una lucerna, ed egli in piedi sur una cassa panca presso a quel lume durava le lunghe ore studiando».

Busto di Melchiorre Gioia
Busto di Melchiorre Gioia nell’ingresso del Liceo classico piacentino a lui dedicato


Casa natale di Melchiorre Gioia

Iscrizione in via Melchiorre Gioia, angolo via Gregorio X. Il Consiglio comunale di Piacenza nel 1878 intitolò a Melchiorre Gioia la via (già S. Francesco di Paola) in cui nacque e collocò un’iscrizione sulla casa natale.

Lapide sulla casa natale di Melchiorre Gioia

Ultimo aggiornamento

29 Maggio 2024, 09:23