Gian Domenico Romagnosi (1761-1835)

Statua di Gian Domenico Romagnosi di Cristoforo Marzaroli, 1867, Piacenza, Piazzetta S. Francesco.

Monumento a Gian Domenico Romagnosi (1761-1835)
Monumento a Gian Domenico Romagnosi (1761-1835)

Famoso filosofo del diritto, accademico e pubblicista nativo di Salsomaggiore Terme che faceva parte del Ducato piacentino. Ricoprì incarichi e uffici a Milano e a Trento con i Francesi. Più volte dagli Austriaci sospettato e arrestato per sovversione a partire dalla fine del 1799, nel 1821 venne incarcerato a Venezia con l’accusa di aver partecipato alla congiura capeggiata da Silvio Pellico. Collaborò a numerose riviste fra cui la Biblioteca Italiana e il Conciliatore, nel 1824 fondò con Melchiorre Gioia gli Annali universali di statistica economia pubblica, storia e viaggi che proseguirono fino al 1871. Fu maestro riconosciuto di Carlo Cattaneo che avviò la sottoscrizione per il suo monumento realizzato nel 1844 da Abbondio Sangiorgio (autore anche di una statua equestre di Carlo Alberto a Casale Monferrato) e posto nella Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Lo scultore salsese Cristoforo Marzaroli eresse a Piacenza nel 1867 una statua, non molto dissimile da un’altra analoga esistente a Salsomaggiore, terminata da altri nel 1874 e costituita da marmi donati da Vittorio Emanuele II e dal Demanio dello Stato. Un’altra statua, che sembra richiamare queste precedenti, fu posta a sottolineare l’importanza di Romagnosi fra quelle dei dieci giureconsulti che ornarono alla fine del secolo XIX la facciata dell’erigendo Palazzo di Giustizia di Roma. È opera di Augusto Rivalta esecutore di altri monumenti celebrativi fra cui il gruppo della Forza al Vittoriano.

Ultimo aggiornamento

27 Maggio 2024, 13:01